Dalle origini greche all’apice augusteo, un viaggio tra maschere, spettacoli e architetture monumentali

Di Roberto Benatti

Nell’antica Roma, il teatro era molto più di una semplice forma d’intrattenimento. Era un potente mezzo di espressione, un riflesso della vita e delle passioni di una società in continuo movimento.

La mostra “Teatro. Autori, attori e pubblico nell’Antica Roma”, ospitata al Museo dell’Ara Pacis di Roma, offre uno sguardo affascinante su questo mondo sconosciuto ai più. Oltre 240 opere provenienti da 25 prestatori diversi ci conducono “oltre la scena”, svelando i segreti della produzione teatrale e la vita degli artisti che calcavano i palcoscenici dell’Impero.

Dalla coppa attica con la rappresentazione di una processione in onore di Dioniso, dio del teatro, alle straordinarie maschere in terracotta provenienti da Lipari, ogni reperto esposto ci immerge nell’atmosfera vibrante di un’epoca in cui il teatro era uno dei principali “mass media” della società romana.

Grazie a interventi multimediali coinvolgenti, sono gli stessi protagonisti a raccontarci le loro storie: autori che scrivevano capolavori immortali, attori che davano vita a personaggi indimenticabili, il pubblico che gremiva gli oltre 1000 grandi teatri monumentali dell’Impero.

Uno spaccato affascinante di una civiltà lontana, eppure così simile alla nostra. Il teatro, allora come oggi, era uno specchio in cui la società poteva riconoscersi, un luogo di confronto, di emozioni, di evasione. Una forza vitale capace di unire e commuovere le folle, di svelare i segreti dell’animo umano.

Attraverso questa mostra, il visitatore ha l’opportunità di riscoprire il ruolo fondamentale del teatro nell’antica Roma, una forma di espressione artistica che ancora oggi conserva intatto il suo potere di coinvolgere e affascinare.

Nel 240 a.C. per la prima volta a Roma fu portato sulle scene un dramma composto in lingua latina ad opera di un poeta di origine greca, Livio Andronico. Si trattò di un evento di grande rilevanza storica e culturale, poiché l’istituzione di quello spettacolo segnò il vero e proprio atto di nascita della letteratura latina. Il teatro, derivato dalla tradizione greca, ma permeato anche di costanti influssi di componenti etrusche e italiche, giocò un ruolo centrale nella vita quotidiana e nell’identità culturale dell’antica Roma: non fu solo un mezzo di intrattenimento, ma anche di riflessione critica e soprattutto di coesione sociale. Le rappresentazioni teatrali erano spesso parte di festival religiosi e celebrazioni pubbliche e offrivano una grande opportunità per i cittadini romani di riunirsi e condividere un’esperienza culturale comune, in cui era possibile esplorare la condizione umana, riflettere sulla religione, sulla morale e persino sulle semplici sfide della vita quotidiana. Il teatro si rivelò ben presto anche un potente strumento di propaganda politica, sia per il ruolo che era in grado di svolgere nello sviluppo dell’identità e dei valori della civiltà romana, sia anche per l’indubbio prestigio che l’organizzazione degli spettacoli offerti al popolo concedeva ai leader politici.

La mostra proposta offre un’immersiva esplorazione del teatro romano, dalle sue remote radici greche, siciliane e italiche, fino al suo splendore nell’epoca augustea. Il filo conduttore di questo percorso sono le maschere teatrali, che ci guidano attraverso le diverse fasi dello sviluppo del teatro, dalla sua origine religiosa ai grandi teatri in muratura in grado di ospitare migliaia di spettatori.

E’ suddivisa in sette sezioni, che seguono un ordine cronologico. Nella prima sezione viene esplorata l’importanza del culto dionisiaco nelle origini greche del teatro, mentre la seconda sezione si concentra sul contributo di Etruria, Magna Grecia e popoli italici all’emergere del teatro latino. La terza e la quarta sezione esaminano rispettivamente la tradizione comica romana, con i personaggi-maschera di Plauto e Terenzio, e la tragedia latina, soffermandosi su figure di spicco come Seneca e Nerone.

La quinta sezione approfondisce la vita degli attori, danzatori, musici e mimi, gettando luce sugli aspetti organizzativi degli spettacoli e sul fenomeno dei mimi e pantomimi nell’età imperiale. infine, la sesta sezione esplora l’eredità architettonica del teatro antico, attraverso i grandi teatri in muratura costruiti a Roma nel I secolo a.C., come il teatro di Pompeo, di Cornelio Balbo e di Marcello.

La mostra, grazie a tecnologie multimediali e installazioni interattive, offre un’esperienza coinvolgente e immersiva nel mondo del teatro romano, dalla sua genesi alle vette toccate nell’età di Augusto.

www.arapacis.it